Il tempo nella visione indiana è ciclico, circolare come il susseguirsi delle stagioni, come le fasi lunari, come il giorno e la notte. Questa concezione ciclica del tempo viene rappresentata da una ruota.
Tutti gli avvenimenti si ripetono in un circolo incessante. Per noi occidentali il tempo è lineare, tutto ha un inizio ed una fine. Questo concetto deriva dalla tradizione giudaico – cristiana, il tempo viene creato con il mondo e da questo punto di inizio in avanti progredisce inevitabilmente verso una fine.
Tutto per noi ha una scadenza, la frase che si sente ripetere di sovente è : “Non ho tempo”. Così corriamo incessantemente per raggiungere i nostri obiettivi, per soddisfare tutte le nostre esigenze. La nostra è una battaglia contro il tempo, che ci porta inesorabilmente lontano dalla realtà, che è fatta di piccole cose, di momenti, di attimi da assaporare. La nostra sensazione di non avere tempo è uno dei segni caratteristici della cultura occidentale moderna.
Margaret Visser dice: “Attraverso lo yoga noi possiamo imparare a riappropriarci del tempo, possiamo trovare tempo per noi, possiamo entrare in connessione con il ritmo della vita”.

Namastè