Yoga questa antichissima disciplina nasce nel cuore dell’India oltre 4000 anni fa. Troviamo tracce riguardanti lo Yoga nei testi più antichi della cultura indiana. Nei Veda nelle Upanishd nella Baghavad Gita (il più grande testo epico che sia mai stato scritto).Il testo forse più auterovole sullo Yoga fu scritto da Patanjali, gli YogaSutra (196 aforismi)

.Patanjali viene definito come il padre dello yoga classico.

Prima ancora la trasmissione dello yoga avveniva oralmente, da Maestro a discepolo. Questa disciplina era avvolta da un alone di mistero, non tutti potevano avere accesso al grande potere dello yoga.

Da allora lo Yoga ha fatto tanta strada, si è diffuso in tutto il mondo grazie a grandi maestri.

Oggi è diventato un fenomeno di massa.

Il punto su cui io oggi voglio soffermarmi è l’adattabilità di questa meravigliosa pratica.

Se dovessi fare un parallelismo, paragonerei lo yoga all’acqua. L’acqua che si trasforma, che cambia ma che rimane sempre la stessa.

Credo che questo concetto di adattabilità sia molto importante, ed è uno dei motivi per cui ancora oggi pratichiamo Yoga. A portare quest’idea in occidente fu il Maestro Desikachar il quale comprese le grandi differenze fra Orientali ed Occidentali. Capì che ogni persona che entrava in sala yoga era diversa, aveva un vissuto differente. Nel suo libro “ Il Cuore dello Yoga” egli afferma:

La pratica deve adattarsi ai mutevoli bisogni del discepolo. E’ questo yoga che si adatta ai bisogni individuali; e quindi che si adatta, per definizione, anche alle necessità del praticante occidentale, un praticante un po’ particolare, stretto nella morsa dei ritmi ossessivi, molto diversi da quelli della società in cui si è in origine sviluppato lo Yoga.”

Prima ancora suo padre Krishnamacharya portò in occidente il Vinyasa yoga, le sequenze, il fluire con il respiro (sequenza più conosciuta il Saluto al Sole).

Lo Yoga dunque si è trasformato mantenendo però saldi i suoi principi cardine.

Ciò che non è cambiato è il fulcro della pratica, è l’apertura del nostro cuore a noi stessi e agli atri.

E’ il rispetto di Yama e Nyama le regole morali, i principi che sono alla base dello yoga.

Ogni giorno in sala yoga lavoriamo per scoprire qualcosa di noi, per imparare ad accettarci e ad amarci così come siamo.

Ogni giorno lavoriamo per dare una risposta a domande quali “ chi sono?” “Da dove vengo?” “Qual’è lo scopo della mia vita?”

Ogni giorno lavoriamo perché tutti noi aspiriamo ad essere felici e a stare bene.